Siete pronti a tornare indietro agli sfavillanti anni Venti? In questo tour letterario di Parigi vi porterò alla scoperta di 5 luoghi sulle tracce degli scrittori di quel tempo.
5 Luoghi D’Autore: itinerario a Parigi sulle tracce degli scrittori
Pensate che, non so dirvi il perché, ma Parigi non è mai stata una meta che mi entusiasmava.
E sapete cosa mi ha fatto cambiare completamente idea? Un esame di letteratura americana e un film: Midnight in Paris.
Se non lo avete visto, vi consiglio assolutamente di rimediare prima di andare a visitare Parigi perché vedrete la città sotto un aspetto completamente diverso.
Parigi, infatti, non è solo la città dell’amore, ma è stata un luogo di ritrovo per scrittori e artisti provenienti da tutte le parti del mondo, che si incontravano nei caffè letterari, nei salotti privati e nei jazz club in cui organizzavano feste esclusive.
Pensate che Hemingway parla della Parigi degli anni Venti come di una vera e propria “Festa mobile”, in cui ha vissuto gli anni migliori della sua giovinezza, respirando l’energia creativa e vitale della città.
“Se sei abbastanza fortunato da aver vissuto a Parigi da giovane, per il resto della tua vita, ovunque andrai, penserai a Parigi come ad una continua festa” (Ernest Hemingway)
Ernest Hemingway
Ma ve lo immaginate?
Passeggiando lungo la Senna potevate incontrare ogni sera artisti come Ezra Pound, James Joyce, Francis Scott Fitzgerald, Pablo Picasso, Ernest Hemingway, T. S. Elliot.
E se come me siete affascinati dai ruggenti anni Venti e cercate un itinerario di Parigi diverso dal solito, che ne riscopra l’autenticità lontana dai circuiti di massa, questo piccolo tour letterario potrebbe fare al caso vostro.
Pronti a tornare indietro nel tempo?
1. Libreria Shakespeare and Company
Per iniziare ad assaporare l’atmosfera della Parigi letteraria degli anni Venti vi consiglio di partire da una romantica camminata lungo la riva della Senna opposta a Notre-Dame de Paris.
Qui potrete fermarvi a dare un’occhiata ai bouquinistes (venditori di libri di seconda mano), proprio come faceva Hemingway che, spesso, cercava libri usati da leggere tra queste bancarelle.
Ma fate attenzione: potreste trovare anche rarissime edizioni e souvenir originali!
Pensate infatti che queste bancarelle sono parte dell’arredamento parigino fin dal XVI secolo e sono state riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco…
Proseguite poi fino alla più famosa libreria indipendente di Parigi: la libreria Shakespeare and Company, fondata dall’americano George Whitman nel 1951, come fedele riproduzione della sede precedente, gestita da Sylvia Beach e situata al numero 12 di Rue de l’Odéon.
Quest’ultima divenne famosa perché faceva circolare libri anglofoni banditi altrove ed era un vero e proprio luogo di scambio di opionioni tra gli scrittori espatriati a Parigi.
La stessa Sylvia Beach era una nota emigrata americana e fu proprio nella sua libreria che nel 1922 venne pubblicata la prima edizione dell’Ulisse di Joyce, altrimenti destinato all’oblio.
Nel caffè che adesso affianca la libreria potete trovare diversi menu letterari, come “Festa mobile”, dal famoso romanzo di Hemingway, che divenne il ritratto intramontabile della Parigi di quell’epoca ruggente.
2. Café de Flore e Les Deux Magots
Passeggiando nella Parigi degli anni Venti, lungo lo storico Boulevard St-Germain, c’erano due café in cui potevate essere certi di trovare artisti e scrittori intenti a creare i loro capolavori o semplicemente a confrontarsi al tavolo: Café de Flore e Les Deux Magots.
Il Café de Flore è stato il rifugio preferito di Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, che al loro tavolino ricevevano amici, scrivevano e fondavano movimenti letterari.
Ancora oggi trovate panche rosse, specchi e pareti di marmo, oltre a camerieri che vi coccoleranno con una gentilezza di altri tempi, che lo rendono ancora un luogo molto amato per gli appuntamenti parigini.
Simone de Beauvoir e Sartre avevano però anche un tavolino a Les Deux Magots, altro storico caffè letterario di Parigi, nato nel 1914, accanto al Café de Flore, con cui nacque una vera e propria competizione su chi ospitava più artisti!
3. La casa di Gertrude Stein
Tra i luoghi letterari di Parigi, negli anni Venti, tutti sapevano che eri fortunato se riuscivi ad entrare nel salotto della scrittrice e poetessa americana Gertrude Stein, al n. 27 di Rue de Fleurs, e della sua amante Alice B. Toklas, editrice.
In questa casa le due donne diedero vita ad un vivace salotto letterario in cui, tra il 1903 ed il 1938, si incontravano gli scrittori della “generazione perduta”, termine che la Stein utilizzava per riferirsi agli artisti statunitensi che, nel periodo tra le due guerre, cercavano se stessi tra le vie di Parigi.
La figura di Gertrude Stein divenne il punto di riferimento per tutta la produzione letteraria americana dell’epoca: la sua casa era sempre gremita di artisti in cerca dei suoi preziosi consigli, come Hemingway, Fitzgerald, Pound, Joyce, Matisse, Picasso e molti altri.
Purtroppo oggi l’abitazione è un edificio privato, ma vi basterà usare la fantasia per aprire la porta e ritrovarvi nel salotto letterario più famoso di tutta Parigi.
4. L’appartamento di Hemingway
E ovviamente nel nostro itinerario letterario di Parigi non poteva mancare l’appartamento di Hemingway.
“La Parigi dei bei tempi andati, quando eravamo molto poveri e molto felici.”
Ecco la citazione, tratta dalle pagine di “Festa Mobile”, e riportata nella targa in marmo, affissa al muro del n. 74 di Rue du Cardinal-Lemoine.
Questa fu la prima abitazione in cui Hemingway e la prima moglie Elisabeth Hadley vissero tra il 1922 e il 1923.
In quel periodo il giovane Hemingway era un cronista per il “Toronto Star” e sognava di diventare uno scrittore, senza immaginare che il futuro aveva in serbo per lui addirittura un premio Nobel per la letteratura…
L’aspirante scrittore affittò anche uno studio poco lontano, al 39 di rue Descartes, all’ultimo piano dell’edificio dove era morto Paul Verlaine, ma durante l’inverno scriveva più volentieri nei caffè ben riscaldati.
Se volete omaggiarlo vi consiglio di fare una breve sosta in una brasserie nella vicinissima Place de la Contrascarpe, un gioiellino fuori dai soliti circuiti turistici, ma da non perdere, e di brindare con un Sidecar, proprio come avrebbe fatto lui…
5. Il Quartiere Latino, La Sorbona e il Panthéon
Proseguendo in direzione ovest vi imbatterete in un edificio che catturerà la vostra attenzione: il Panthéon, sul colle Santa Genoveffa.
Costruito in seguito ad un voto fatto nel 1744 da Luigi XV, quando il sovrano si affidò ai santi promettendo di edificare una nuova chiesa dedicata alla patrona della città, Santa Genoveffa, appunto, nel caso in cui fosse guarito da una grave malattia.
Ispirato al Pantheon romano e alla cattedrale di Saint Paul a Londra, oggi questo mausoleo ospita grandi personalità di Francia come Rosseau, Voltaire, Dumas, Pierre, Marie Curie e niente di meno che Victor Hugo, autore del capolavoro parigino per eccellenza: Notre-Dame de Paris.
Dopo aver visitato il Pantheon, prendete la via che costeggia l’Università La Sorbona, una delle università più famose d’Europa e la principale di Francia. Se avessi dovuto scegliere un luogo fuori dall’Italia in cui studiare letteratura, sarebbe stato sicuramente questo.
L’antica zona universitaria, in cui si studiava anche la lingua latina, si trova infatti nel cuore pulsante del Quartiere Latino, di cui mi sono perdutamente innamorata e in cui vi consiglierei di soggiornare nel vostro viaggio a Parigi.
Il Quartiere Latino è diventato il fulcro dei movimenti studenteschi degli anni Sessanta, in particolare quelli del maggio 1968, e non ha mai perso la sua atmosfera vivace con i suoi caffè dal tono bohémien, che lo rendono ancora oggi uno dei quartieri più amati e autentici della città.
Il luogo perfetto dove concludere il vostro tour letterario di Parigi, con una serata di altri tempi…